L’AQUILA – “Abbiamo fatto richiesta al Ministero dei Beni culturali, dei 5 milioni euro necessari per completare l’intervento di restauro, valorizzazione e illuminazione delle mura urbiche dell’Aquila, una grande opera post-sismica, realizzata da imprese quasi tutte locali, e di cui andare orgogliosi”.
L’annuncio è stato fatto dal rup del segretariato regionale del Mibact, Claudio Finarelli, nel corso del secondo dei dieci appuntamenti, organizzati dal Polo Museale dell’Abruzzo in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, dedicato alla storia gloriosa delle mura dell’aquila e al grande interventi di recupero.
In una gremita sala conferenza del museo, hanno preso la parola Lucia Arbace, direttore del Polo Museale dell’Abruzzo, Stefano D’Amico, segretario regionale del Mibac, stazione appaltante, il citato Finarelli, Antonio Di Stefano, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del Cratere, progettista e direttore dei lavori, e Alessandra Vittorini, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere.
E’ stato anche proiettato per la prima volta il video “Recupero e valorizzazione antiche Mura dell’Aquila” a cura di Antonio Di Stefano con la regia di Sergio Ciarrocca della Hdna-Film, nei cui passaggi più avvincenti si racconta come davanti alla stazione ferroviaria, è stata riscoperta e ricostruita Porta poggio santa Maria, una delle 19 porte di cui si era persa la memoria, perché murata.
E ancora l’esemplare restauro di porta Brincoina, con il suo arco a tutto sesto, visibile da via della Croce Rossa, e il restauro delle basi delle antiche torri, alla cui sommità gli aquilani hanno resistito ad assedi ed invasori.
Il primo step dell’intervento, per il restauro e consolidamento, è stato reso possibile grazie ai fondi europei per lo sviluppo e coesione, 8 milioni di euro, programmati dalla Regione Abruzzo, e gestiti dal Segretariato regionale, e poi ancora da un secondo finanziamento Cipe, da 3,6 milioni ha avviato l’intervento di valorizzazione, la realizzazione di percorsi e illuminazione in parte della cinta muraria.
La scelta è stata quella di non fare una gara d’appalto unica, visto l’importo, necessariamente a livello europeo, con il rischio di tempi lunghi e conteziosi tra i colossi in gara, ma do dividere l’intervento in cinque lotti, affidati tramite gare, ad altrettante imprese con grande esperienza nel campo del restauro: la Coid dell’imprenditore Ivo D’Angelo e la Visan dell’Aquila, la Cioci di Teramo, l’ati Gavioli di Montorio (Teramo) e Di Sangro di Torricella Peligna (Chieti), e infine la Remi di Roma.
“Sono orgoglioso di quello che è stato realizzato ha detto ancora il rup. Tra i tanti cantieri di cui mi sono occupato a L’Aquila, rappresenta una buona pratica amministrativa –. Tutto è stato monitorato con due livelli di controllo, regionale e poi comunitario, e nulla è stato eccepito. Abbiamo previlegiato le piccole e medie imprese locali, che hanno fatto un lavoro egregio, e che hanno consentito di chiudere l’intervento in tempi strettissimi, un anno e mezzo, dall’affidamento”.
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